Misure 30X30 cm
True heart
Misure 30X30 cm
Libertà imponderabile
Misure 80X60 cm
Scripta volant
Misure 100X100 cm
(Freedoom Is Expensive)
Questo ciclo di opere nasce da una serie di riflessioni personali su ciò che ho sempre considerato uno degli insegnamenti fondamentali ricevuti al liceo, ovvero “omnia mea mecum porto”. Questa massima, secondo Cicerone, sarebbe di Biante di Priene, uno dei sette sapienti, usata talvolta per esaltare i vantaggi della povertà e affermare la superiorità delle doti dello spirito sul possesso dei beni materiali. L’ho amata sempre ma soltanto nell’esperienza artistica ne ho potuto apprezzare l’essenza, perchè un artista si alza al mattino per difendere la propria libertà espressiva, la propria indipendenza e non il suo tenore di vita.
Un artista vive di ciò che nessuno potrà mai rubargli, ovvero il prodotto dei percorsi della propria esistenza, il suo bagaglio culturale ed in fine la proiezione/manifestazione della sua anima. In poche parole tutto ciò che lo rende unico. Poi viene il resto.
Chi può portare con se tutto questo non solo non ha nulla da perdere ma può vivere ovunque, anche in una “shack house” e spostarsi agilmente in ogni punto del mondo senza radici fisiche, perchè le radici profonde sono nell’anima invincibile. Se si traspone tutto questo su un piano metafisico allora si leva un canto di libertà che rompe ogni recinto o barriera, aprendoci al mare infinito delle idee che ci appartengono e che disinvoltamente e quotidianamente indossiamo.
Queste sono opere dedicate alle anime libere, ai lupi della steppa, ai caprioli che non si lasciano avvicinare, se non per pochi istanti, da pochi eletti. Le ho pensate nel guscio di una lumaca, portandomi appresso poco più di un tetto, quel che nessuno può togliermi.
Il mondo di Andrea Pinchi è il Pincbau. Esso nasce dalla consuetudine dell’autore con il mondo degli antichi organi a canne. Dalla suggestione della loro voce arcaica. Dalla paziente assimilazione della loro complessità strutturale. Un processo empatico che sfiora l’identificazione. Già.È come se Andrea Pinchi si trovasse in linea di continuità genetica con quegli strumenti.
Perché è da questa posizione ereditaria, che ha origine il trattamento pittorico. I mantici e le carte ossidate, cioè, diventano elementi grammaticali della pittura. Vengono assemblati sulla tavola secondo un ordine compositivo che, complice il colore, gli attribuisce un senso estetico. Ma non solo. La pittura dona loro anche una nuova vita. Un’esistenza al di là del suono, cioè della funzione per la quale erano stati originariamente prodotti.
La rigenerazione per via pittorica funziona come un balsamo. Dal fondo dipinto emergono (rivivono) legni quattrocenteschi, tracce di piombo, pelli animali. Materiali extra-artistici, che vanno ad intercettare la luce. Il quadro, allora, si emancipa dal segno e punta alla plasticità del volume nello spazio. Diventa scultura autonoma, proprio come dimostrano I lavori più recenti.
Maurizio Coccia
Nel 2014 decide di lasciare definitivamente l'arte organaria per dedicarsi a tempo pieno alla sua attività di artista trasferendosi a Roma nel già avviato studio di Piazza Campitelli.
Il 2019 vede il suo ritorno alla pittura pura con il progetto delle “Città Invisibili” ispirato all’omonimo romanzo di Italo Calvino. Infatti, dopo le mostre alla Biblioteca Vallicelliana di Roma ed al Civico Museo L. Bailo di Treviso con opere tridimensionali, nell’ottobre-novembre dello stesso anno presenta la grande opera “Eutropia” al Museo Macro di Roma.
Dal 2011 ad oggi ha esposto in Italia (Bari, Como, Firenze, Foligno, Lucca, Milano, Perugia, Prato, Roma, Spoleto, Treviso, Verona) ed all’estero (Basilea, Bruxelles, Madrid, Osaka, Varsavia).
Ha partecipato alla 54 Biennale di Venezia ed a mostre istituzionali come al Politecnico di Milano, Museo di Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto, Palazzo Della Penna di Perugia, Complesso Monumentale del Vittoriano, Biblioteca Vallicelliana e Museo Macro di Roma, Civico Museo Luigi Bailo di Treviso.
Sue opere sono in Fondazioni e Collezioni private a Bari, Basilea, Bonn, Bruxelles, Dubai, Firenze, Foligno, Genova, Liegi, Madrid, Milano, New York, Padova, Pisa, Roma, Spoleto, Teheran, Tenerife e Treviso.
Si sono occupati di lui: Alessandra Bertuzzi, Francesca Briganti, Maurizio Coccia, Lauretta Colonnelli, Philippe Daverio, Noemi De Simone, Vittoria Garibaldi, Lucia Genga, Roberto Gramiccia, Paulina Grubiak, Valentina Luzi, Roberta Macchia, Sveva Manfredi Zavaglia, Gianluca Marziani, Stefano Masi, Roberta Melasecca, Cristina Meregaglia, Fabio Milani, Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, Irene Niosi, Matteo Pacini, Raffaella Salato, Stephen Salmon, Vittorio Sgarbi, Floriana Spanò, Claudio Strinati, Alessia Vergari.
Collabora con le gallerie Fornaciai Art Gallery di Firenze, Die Mauer di Prato, Borghini Arte Contemporanea, ADD-art di Spoleto.
Vive e lavora tra Roma e Bienne (Svizzera)acquistare/ospitare le opere degli artisti